Ciclabile sulla laguna veneta di Punta Sabbioni

Un giro improvvisato sulla Laguna Veneta, la prima vera uscita dopo il lockdown.
Questi mesi insoliti che hanno seminato paura e dolore e che sembrava non avessero mai una fine.
Sembrava che tutto si fosse fermato, anche la nostra convinzione di poter tornare a viaggiare.
Un evento che ha sconvolto il pianeta questo Covid-19, che ha straziato l’anima agli umani,
diffuso terrore, messo a nudo ognuno di noi.

E invece si ricomincia, piano piano, approfittando del 2 giugno,
di un lunedì in mezzo a due feste così ben posizionato da poter essere chiamato “ponte”.
Forse un ponte anche tra i nostri desideri e una realtà migliore?
Chissà, se davvero è il momento di ripartire…
Ma ricominciare a respirare e a nutrire gli occhi di bellezza, si.
La sento come una necessità.
Credo sia essenziale per sentirsi vivi.
☀️

Parcheggiamo il camper a Punta Sabbioni e prendiamo le nostre inseparabili biciclette,
compagne di viaggio e di scoperte intorno al mondo.
Prendiamo la ciclabile, una strisciolina di terra che attraversa la Laguna Veneta,
una zona che mai avevamo visto e che ci ha molto incuriositi:
la stradina stretta tra le poche abitazioni, passando davanti a Cà Zanella
che solo per le sue conchiglie, il gelsomino e i gerani appesi, ha rapito il mio cuore assetato e vagabondo:
un paesaggio insolito e bellissimo, sarà la primavera che non ho vissuto,
sarà l’aria aperta, il verde della natura, sarà questo senso di libertà che ci avevano tolto…
il mio entusiasmo a mille!

A Treporti c’è la deviazione per Lio Piccolo, frazione di Cavallino-Treporti,
un borgo rurale particolarissimo e antico sospeso tra storia e natura.
Lo scenario qui, sono i canali della laguna, le pittoresche valli da pesca, la flora variopinta e la fauna ricca,
che a seconda delle stagioni, si riempie di cormorani, aironi, gabbiani e tante altre specie di uccelli.
La strada è stretta, praticamente una sola corsia, attraversata quasi esclusivamente
da biciclette e poche auto. Ovunque, dove non c’è acqua, ci sono serre che coltivano ortaggi,
si notano i campi di carciofi di Sant’Erasmo e i giardini fioriti.
Sembra di attraversare un grande acquitrino, raggiungendo e superando piccolissimi isolotti
e specchi d’acqua che al tramonto risultano essere molto suggestivi.
La strada poi è costeggiata da tantissime tamerici, il profumo di gelsomino aleggia tutto intorno,
un paesaggio lagunare di rara bellezza,
poche e curatissime abitazioni di campagna piene di gerani e fiori,
campi infiniti e orti a perdita d’occhio tanto da sembrare un posto surreale.
Sulla piazza di Lio Piccolo superiamo la Chiesa Santa Maria della Neve, una chiesetta rosa del ‘600
col suo alto campanile e Palazzetto Boldù, un elegante palazzo del XVII secolo.

Un percorso ricco di sfumature e dettagli che non mi stanco di scovare,
assaporando il silenzio e i profumi di questa nuova stagione, scossa solo dal nostro passaggio in bici e dalle nostre risate
mentre i ragazzi sbuffano per pedalare un pò di più e io che dico, “andiamo avanti che è bello!”

Poi quando ormai è l’ora del tramonto e il nostro stomaco comincia a brontolare per la fame,
facciamo dietro front, cogliendo al ritorno nuovi particolari
e ammirando rapiti i riflessi del sole che scende piano sull’acqua.
Anche se la giornata non è limpidissima,
Lio Piccolo esplode di sfumature, la laguna si accende e i borghi di Treporti, Saccagnana e Le Mesole
mi rimangono davvero impressi come una bella avventura.

Abbiamo scoperto un paesaggio autentico che non conoscevamo,
appena fuori porta e nel nostro amato Veneto
che ancora una volta ci sorprende con le sue innumerevoli bellezze.

Se avete modo di visitare il Lido Di Jesolo e dintorni,
non perdete un giro da queste parti!
Un percorso di circa due ore, su asfalto semplice e adatto a grandi e piccini,
se poi è giusto il periodo della primavera non fa ancora troppo caldo, (sennò arrivano le zanzare mi sa!)
avrete modo di apprezzare ancora di più
la tranquillità della Laguna Veneta.

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A presto per nuovi racconti,
Sonia

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