Quel giro del Lago di Como

Talmente incredibile rimettere piede nel camper e macinare di nuovo chilometri che mi veniva da piangere ogni dieci minuti.
La gioia, l’emozione, l’entusiasmo di poter tornare a scoprire luoghi è stata, ed è tuttora, immensa…
Lo sapevi che il Lago di Como ha la forma di una Y rovesciata?
Io sinceramente no, l’ho scoperto studiando la cartina geografica, anzi no mi correggo, sbirciando in continuazione google maps, uno dei miei passatempi preferiti.
Partiamo da Como, città che mi mancava da vedere, carichi di biciclette con tante idee in testa e voglia di scoprire tutto del lago Lario, come lo chiamavano i latini. Pedalare da queste parti, ma come del resto pedalare in generale in mezzo alle città e alla natura, permette di apprezzare e godere appieno di certe viste speciali, che con altri mezzi altrimenti andrebbero perdute.
Il tempo promette bene, non si capisce se andremo incontro finalmente all’estate o se dovremo infilare ancora la felpa. Ho letto di ciclabili bellissime che congiungono i paesi intorno al lago, noi come al solito sostiamo con il camper lontanissimo per poi raggiungere i luoghi pedalando, potendo così arrivare ovunque. Si fa fatica certo, tra una discesa e una salita ma pensa che bello poi godersi il pranzo o la cena!
Arriviamo a Como nel tardo pomeriggio, facendo la nostra entrata in bicicletta notiamo file interminabili di bancarelle e tendoni: c’è il mercato, è così fitto di gente e confusione che a malapena si scorge la città, bisogna passare tra i vicoli per capirne un pò l’anima.
L’aria è festosa, la gente passeggia, chiacchiera, ride e scherza, i tavolini all’aperto sanno di festa e amici ritrovati.
Se non fosse per le facce tutte mascherate potrei dire che il Covid non è mai esistito…

Quel ramo del Lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e golfi…

A Como tutto ricorda Alessandro Volta. Dal Tempio Voltiano alla Piazza, questa città dalle manifatture della seta e dalle vie antiche, si snoda tra palazzi rinascimentali e le acque del lago, con lo sguardo curioso a scoprire le ville che lo impreziosiscono di gelsomini e glicini, e poi verso su, lassù in alto dove la funicolare porta alla città di Brunate, tra le nuvole e il cielo.
Passato il centro iniziamo a percorrere il lungolago. Si intravede subito una strana struttura che sembra uscire dal’acqua: è The Life Electric, un’opera di Daniel Libeskind, un monumento in onore di Alessandro Volta che sorge di fronte a Piazza Cavour, al centro del bacino del lago. Alta circa 16.50 mt, ha la forma di due sinusoidi che si contrappongono e giocano tra curve e movimento poiché si ispira alla tensione elettrica tra due poli di una batteria e concettualmente interpreta i tre elementi di luce, vento e acqua.

Con un continuo saliscendi, è davvero piacevole girare attorno a queste sponde, le montagne si rispecchiano sull’acqua, le barche la colorano di vele e la vegetazione è rigogliosa. Sarà che la primavera sembra iniziare ora ma mi sembra tutto verdissimo. Nelle storie di Instagram salvate in evidenza potete trovare tutti i filmati che giro in bicicletta in estremo equilibrio senza mai rovesciarmi!

Per oltre un chilometro si apre questo percorso bellissimo da fare preferibilmente a piedi (per la quantità di persone che la frequentano un pò difficile da scansare in bici) ma davvero piacevole da percorrere anche in bicicletta avendo sempre alla destra il lago: la passeggiata di Villa Olmo, che venne realizzata dal Comune di Como nel 1959 e che conduce fino a Cernobbio. Qui le magnifiche ville che si susseguono una dopo l’altra con i loro meravigliosi giardini e a noi è concesso solo di sbirciate tra le inferriate dei cancelli, immagino girando quanto possono essere sfarzose al loro interno. Villa Olmo infatti, è una tra le più celebri e sontuose dimore storiche comasche, che rispecchia la consuetudine delle famiglie nobili dell’epoca di possedere una residenza suburbana. Sul prato di fronte alla villa la gente può tranquillamente distendersi a riposare o a giocare sull’erba, davvero emozionante per me in bici passare e ammirare per la prima volta dopo tanto tempo, gruppi di persone finalmente riuniti in allegria, spensierati e ansiosi di godere appieno una bella giornata di sole.

Con la bici superiamo Villa Erba che noto essere adibita a certo vaccini Covid, e raggiungiamo Cernobbio. Sorge sulla riva occidentale del lago, un centro piccolino ma carino e ben curato, infatti meta per un target di gente ben raffinata e punto di partenza per gite in battello per altre località che si affacciano sul lago. Il centro è Piazza Risorgimento da dove poi si raggiunge l’Imbarcadero della Navigazione, tutto coperto da una grande tettoia in stile liberty che fa da tetto alle tante panchine dove le persone si siedono a riposare ammirando il lago.

Brunate

Poco distante dal Lago di Como, diciamo semplicemente… un pò più in alto, si trova questa cittadina spettacolare spesso definita anche “Balcone delle Alpi” poiché incastonata la le Alpi Lombarde e circondata da boschi, per i suoi incantevoli punti panoramici di fronte alla sulla pianura lombarda e sulle Alpi, se è limpido si vede bene il Monviso e il Monte Rosa. Brunate conta appena duemila abitanti e si raggiunge grazie al trasporto di una funicolare che ti porta su a 715 metri di altezza raggiungendo così il versante meridionale dei monti. Se girate intorno al lago e alzate lo sguardo la vedete sicuramente, un segno quasi retto squarcia la montagna e se aguzzate gli occhi, potrete vede che qualcosa si muove su questo tratto. La funicolare si prende alla base di Como, dal centro proseguendo verso destra e poi lasciando il lago alla vostra sinistra, dopo una serie di ristorantini vi apparirà la cabina (basta anche seguire appunto il tratto della funicolare). Per andare su il biglietto costa 4,70 euro andata e ritorno, si può salire con la bici all’interno della cabina ma abbiamo preferito lasciarla giu per poter poi camminare liberamente, e ve lo consiglio. Vi dirò che inizialmente ho detto ” NO, io non ci salgo lì”… Era appena successo il disastro della funivia del Mottarone e questo mi aveva particolarmente scossa… Ma guardando bene, questa è un pò tutta un’altra cosa poiché scivola a terra attraversando la montagna. L’unica caratteristica anche fa un pò impressione è che il binario è uno soltanto e le cabine sono due. Scorrono opposte sulla stessa linea e il binario sdoppia sdoppia solo a metà tragitto dove le due vetture si incrociano. Sia che stiate salendo, oppure scendendo, vi vedrete esattamente di fronte un’altra cabina che sembra venirvi addosso!

La funicolare è in servizio dalle ore 6.00. alle ore 22.30, il sabato dalle ore 6.00. alle ore 24.00. Durante il periodo estivo, prolungamento del servizio fino alle ore 24.00. Noi l’abbiamo presa verso sera, non era affatto affollata a quell’ora e ci siamo potuti godere il panorama dall’alto vedendo il sole che si avvicinava ad abbracciare il lago. Suggestivo e immenso! Se si prende nei mesi centrali delle vacanze sicuramente bisognerà fare attenzione alle code!
Il viaggio dura appena 7 minuti, per un tratto lungo appena un chilometro, parte e attraversa una galleria, poi prosegue all’esterno dove la piccola carrozza si arrampica su una ripida collina permettendo di sbirciare il panorama e lasciandoti su in alto al piccolo paesino di Brunate che si affaccia appunto sulla vallata di Como.

Comoda la funicolare, ma li a camminata fino al faro consigliatissima, un po’ faticosa ma ne vale la pena..
Una volta arrivati su in alto e scesi dalla funicolare, si potrà girare a piedi, c’è una lunghissima via  dove sono collocate ville e palazzi in stile liberty, dai cancelli in ferro pieni di ghiri gori e dai giardini maestosi. Io qui ho avuto un colpo al cuore, mi ha ricordato tanto le vie di New Orleans in Louisiana, dove appunto le case sono proprio in questo stile architettonico, alte e bellissime, decorate con fiori e piante.
Camminando  fino in fondo alla via, sentivo in lontananza della musica, ho seguito il richiamo e sento che è musica swing! Mamma mia, un segnale, andare subito! Proprio lassù infatti troverete un caffè, o meglio un piccolo ristoranti con dei tavolini e degli ombrelloni per ripararsi dal sole che si affaccia proprio sul lago. Il posto è davvero piccolo ma in una posizione bellissima, anche se ho suggerito al titolare di far togliere immediatamente i pali in cemento che disturbano la visuale sul lago… difficile persino da fotografare con questi due cosi in mezzo!
Funicolare bisogna poi raggiungere a piedi il Faro Voltiano che non è vicino (con i bambini noi non siamo riusciti) e salire sul faro stesso. (non conosco il prezzo del biglietto).
Dalla fermata della Funicolare si può ammirare uno scorcio di panorama sul centro di Como e l’inizio del suo ramo. Noi abbiamo fatto un giretto per il paese ammirando dall’esterno le numerose ville.
Dopo Brunate riprendiamo il nostro giro, tra camper e bicicletta andiamo vero la punta della Y rovesciata. Durante il tragitto manteniamo sempre il lago alla nostra sinistra per uno spettacolo tutto blu, intenso e bellissimo, fermandoci nei punti più particolari. Nesso per esempio, a metà strada tra Como e Bellagio.
Nesso
Nesso è un piccolissimo comune sulla sponda orientale del lago di Como conosciuto più che altro per il suo incredibile orrido. Non ne conoscevo l’esistenza, ma passando da lì abbiamo subito capito che questa è l’attrazione principale, una profonda gola naturale scavata nella roccia dove una cascata di oltre 200 metri divide il piccolo borgo in due parti. La natura, nel punto di unione tra i torrenti Tud e Nosè, ancora una volta crea paesaggi meravigliosi e suggestivi.
Dalla strada su in alto dove passano le auto, si può scendere a piedi attraverso il paesello grazie a una scalinata un pò ripida che costeggia le abitazioni, un pò diroccate a dire il vero, e si raggiunge l’antico Ponte della Civera dal quale si può intravedere la cascata. Si può raggiungere anche dall’acqua grazie ai battelli che organizzano le gite qui, oppure in barca e canoa.
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